Progetto della diocesi di Nardò – Gallipoli
A fronte di percentuali considerevoli di bambini e adolescenti senza soluzione di custodia nel tempo extrascolastico si indica che “diventa quindi di particolare importanza creare alternative valide con l’offerta di servizi carichi di contenuti formativi e socializzanti per un corretto sviluppo psicofisico dei minori e degli adolescenti”.
Il progetto “C’è spazio – C’è tempo” vuole proporsi come un “contesto di opportunità” in grado di formare un equipe specializzata che possa accompagnare gli educatori e operatori pastorali del territorio diocesano nel delicato compito di strutturare e condurre attività formative relazionali-educative ed esperienze ludico-laboratoriali che valorizzino un’evoluzione positiva ed autentica dei singoli e del gruppo. Creare e sperimentare uno SPAZIO-TEMPO in cui i ragazzi si possono sentire protagonisti delle attività e valorizzati da un’attenzione costante e intenzionale da parte degli educatori alle loro idee, ai loro bisogni, alle loro potenzialità e alla loro creatività.
Le attività progettuali vogliono essere innanzitutto un’esperienza d’accoglienza e di relazione. L’orientamento di fondo del progetto proposto sceglie infatti l’animazione come metodologia e mira principalmente alla valorizzazione della RELAZIONE. Essa diventa l’esperienza per eccellenza capace di mettere in gioco tutte le risorse dei soggetti coinvolti così che, attraverso processi d’accoglienza e di conoscenza, il gruppo e i singoli possano trovare le energie, gli stimoli, le informazioni necessarie per diventare protagonisti di esperienze significative, fondamentali in ogni processo di formazione di identità. Le attività proposte, quindi, si basano sul gruppo in quanto tale: organismo formato dall’insieme delle interazioni in cui i singoli, apprendono a coniugare insieme autonomia personale e appartenenza ad un’entità più grande di loro. In tale ottica il gruppo ha la funzione irrinunciabile di aiutare il singolo ad individuarsi, ad acquisire un’identità in cui l’essere se stessi riesce a coniugarsi con “l’essere parte di …”.
L’equipe formativa si muoverà su un doppio canale, quello rivolto agli educatori che operano con i minori e quello diretto ai genitori, con la strutturazione di interventi di educazione alla genitorialità che mirano a valorizzare le risorse dei genitori e le loro competenze genitoriali di modo che bambini e bambine, futuri donne e uomini possano migliorare sempre di più la qualità della vita. Inoltre obiettivo è anche quello di aiutare i genitori ad assolvere degnamente a questa importante funzione della genitorialità, ipotizzando che genitori competenti aiutino i figli a crescere con autostima e sicurezza, promuovendo il loro sviluppo al meglio delle possibilità personali. Ulteriore obiettivo sarà quello di accompagnare i genitori nella costruzione di un ambiente educativo positivo.
L’azione progettuale proposta mira a diversi obiettivi:
• Formare un’equipe specializzata per accompagnare e sperimentare percorsi formativi per educatori/animatori/insegnanti e creare occasioni SPAZIO-TEMPO in punti pilota delle realtà Diocesane (Parrocchie, Scuole, centri aggregativi) per prevenire il disagio, la devianza minorile e fenomeni di discriminazione.
• Porsi in ascolto delle aspettative e dei bisogni dei ragazzi per “facilitare” percorsi esperienziali e coprogettati (e quindi capaci di esprimere senso e valore).
• Promuovere incontri di promozione del ruolo genitoriale con particolare attenzione alle problematiche legate ai social, cyberbullismo, depressione giovanile, disturbi comportamentali, dipendenze da videogiochi.
Il progetto si caratterizzerà per l’offerta di spazi e tempi strutturati (corsi, laboratori e altre attività) e non strutturati (per poter comunicare, giocare, socializzare). Le comunità saranno sensibilizzate attraverso percorsi già in essere e attraverso attività specifiche che portino a migliorare l’approccio comunitario in termini di prevenzione e a supportare e integrare la presenza dei minori e dei giovani. Saranno organizzati specifici incontri di scambio costruttivo di esperienze e di riflessione con animatori ed educatori per intensificare e sensibilizzare all’inter-generazionalità .
Due concetti fondamentali, quello di empowerment e di enabling: il primo sta a indicare le potenzialità dell’individuo e l’opportunità di valorizzarle, mentre il secondo richiama la necessità di riconoscere a ognuno la possibilità di autodeterminare il proprio ruolo, decidendo, nello specifico, le modalità di collaborazione. In questo modo i diversi partner hanno la possibilità di imparare dagli altri, mettendo a disposizione le proprie esperienze e i propri saperi.
I destinatari del progetto sono 8 Componenti Equipe formativa specializzata, 300 minori (8-11 anni), 300 adolescenti (12-17 anni), 300 tra Educatori/Animatori/ Insegnanti e 300 Genitori.
Tempi di realizzazione del progetto:
avvio 28 aprile 2019
conclusione prevista 28 febbraio 2020
Per maggiori info:
don Antonio Perrone
anto.perrone@libero.it
Gloria Manca
gloria.manca78@gmail.com