Il progetto “Oratorio 21.22 – Ripensare per riprogettare” è un’attività della Pastorale Giovanile e l’ANSPI della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi promossa e finanziata dalla Regione Puglia e da OraPuglia.
La proposta vede la partecipazione di circa 20 animatori e una decina di oratori.
L’obiettivo principale del percorso è quello di formare il coordinamento diocesano degli oratori, a supporto degli oratori presenti nel territorio, con particolare attenzione al mondo degli adolescenti, da sempre utenti privilegiati delle realtà oratoriane e oggi purtroppo più assenti e lontani.
Descrizione sintetica del progetto nell’ambito delle finalità del progetto
La diocesi riconosce nella realtà dell’oratorio una scelta educativa di prim’ordine che riceve dalla tradizione e che si impegna a rimodulare, rinnovare e aggiornare in base al vissuto concreto delle proprie comunità, alle mutate condizioni dell’educare e alle risorse disponibili e integrabili sul territorio. Tramite la scelta dell’oratorio, debitamente integrata con il complesso di azioni della pastorale giovanile e con la dovuta attenzione al territorio e al dialogo con le altre agenzie educativa, si ribadisce la scelta educativa come primaria e diretta.
Nuove sfide socio-educative e mutate condizioni socio-ecclesiali inducono a un ripensamento dell’oratorio che da un lato vede contrarsi certi spazi di azione, dall’altro è provocato da novità che non possono essere disattese. Si profilano così inedite sfaccettature dell’emergenza educativa e livelli di pensiero e azione più complessi che mettono in discussione i linguaggi dell’annuncio della fede e le condizioni stesse della relazione educativa.
Obiettivo del progetto è formare un’equipe di coordinamento diocesano nell’ambito dell’oratorio che possa stilare un progetto d’oratorio diocesano e sperimentarlo nelle comunità parrocchiali. Il processo di formazione parte da un orientamento prospettico e richiede la costante capacità di osservare i ragazzi, nella molteplicità delle loro manifestazioni, dei loro linguaggi, del loro modo di vivere e comunicare la vita. Un coordinamento diocesano deve, inoltre, condividere un’idea unica di oratorio e utilizzare una grammatica e un lessico condiviso per affrontare in maniera sinergica e coordinata le sfide che il percorso proporrà. Per questo motivo, sarà necessario costruire l’intero percorso sui pilastri fondanti dello strumento educativo “oratorio” che saranno anche oggetto del percorso di formazione iniziale.
Osservare dunque non solo per conoscere ma per comprendere. Una realtà e un progetto che deve essere in dialogo costante e costruttivo con il mondo nel quale si è immersi e nel mondo che attraverso la vita dei nostri ragazzi ci raggiunge in oratorio.
L’osservazione sarà dunque alla base di tutta la progettazione che non viene fatta a priori a seconda di un modello imposto dall’altro, ma che si costruisce con l’altro, attivando processi di condivisione e di dialogo educativo.
“Un movimento senza uno scopo è un correre in tondo che non conduce in nessun luogo!”
Da tutto ciò deriva la prima fase di studio preliminare e di formazione dell’equipe di coordinamento per individuare ciò che è opportuno fare e come è meglio farlo analizzando l’ambiente geografico, l’ambiente sociale, la religiosità e gli strumenti a riguardo.
Si cercherà di strutturare una proposta organica e significativa che tenga conto della situazione attuale degli oratori nella diocesi e della rete relazionale dei ragazzi.
Si sperimenterà un modello Hub e Spoke (mozzo e raggi) dove saranno concentrate alcune esperienze in alcuni oratori hub a cui afferiscono degli oratori Spoke che effettuato un’attività primaria ma che si arricchiscono, in fase di ritorno, per permettere la circolarità dell’azione educativa.
Gli oratori hub individuati non assorbono le funzioni educative degli oratori spoke portando l’inattività su di essi, ma generano processi di arricchimento e scambio per tutta la zona di riferimento.
La sperimentazione di tale modello permetterebbe una razionalizzazione della proposta educativa, una riqualificazione delle proposte presenti nel territorio, una riprogettazione delle stesse. Tale modello permette di rimettere al centro la persona con la certezza di trovare una proposta all’altezza, ricca di esperienze e scambio con i propri coetanei.
In quest’ottica il coordinamento diocesano degli oratori è chiamato ad occuparsi di:
- coordinamento e supervisione delle attività degli oratori hub;
- coordinamento educatori sul territorio;
- formazione degli operatori degli oratori della Diocesi;
- stesura del progetto diocesano degli oratori;
- confronto, condivisione, rielaborazione.
Articolazione
Step 1: GENNAIO – MARZO 2022
- 6 Incontri formativi per il coordinamento diocesano degli oratori
Step 2: GENNAIO- FEBBRAIO 2022
Questionario di analisi dei bisogni da somministrare agli oratori e alle parrocchie della Diocesi.
Step 3: MARZO – GIUGNO 2022
Avviamento attività negli oratori hub con supervisione e coordinamento
Step 4: MAGGIO- GIUGNO 2022
Avviamento attività negli oratori spoke
Step 5: GIUGNO-AGOSTO 2022
Stesura del progetto diocesano degli oratori
Step 6: SETTEMBRE 2022
Meeting diocesano degli oratori e presentazione del Progetto Diocesano degli Oratori
conclusione prevista: settembre 2022
In sintesi, i goals prefissati dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi sono i seguenti:
- Individuare un gruppo/equipe di coordinamento diocesano degli Oratori.
- Impartire alla stessa una formazione specifica.
- Incentivare collaborazioni diocesane al fine di proporre percorsi efficaci qualitativamente e quantitativamente.
- Perfezionare le competenze di base nella realizzazione, gestione e coordinamento di un progetto d’Oratorio.
- Migliorare le competenze psico-pedagogiche in merito alla relazione educatore/ragazzo.
- Ampliare le conoscenze socio-antropologiche del contesto territoriale, istituzionale ed ecclesiale che gravita intorno all’Oratorio.
- Definire le buone prassi per l’elaborazione di percorsi formativi specifici, utili alla crescita delle figure educative coinvolte nell’attività degli oratori.